Presente sia su strade extraurbane che autostrade la
piazzola di sosta è individuata da un apposito segnale a fondo blu.
Durante uno viaggio in auto, specie se particolarmente
lungo, può capitare che emerga la necessità di effettuare una sosta. I motivi
possono essere i più disparati, da un guasto tecnico al veicolo ad un malore di
uno degli occupanti del veicolo. Nelle aree urbane è possibile fermare il
veicolo in uno stallo lungo la carreggiata o in un parcheggio mentre se ci si
trova su di un tratto a lunga percorrenza bisogna utilizzare maggiori cautele
perché arrestare la marcia può presentare maggiori pericoli. Le strade
extraurbane e le autostrade, infatti, vengono attraversate a velocità sostenute
e spesso non sono bene illuminate. Di contro, sono dotate (nella maggior parte
dei casi) sia di una corsia di emergenza sia di apposite aree, ben delimitate e
segnalate, adibite esclusivamente alla sosta dei veicoli. Si tratta delle
cosiddette piazzole di sosta: vediamo di seguito cosa sono, a cosa servono e
quale tipo di segnaletica le individua, oltre alle corrette modalità di
occupazione e di utilizzo.
Cos’è una piazzola di sosta nel Codice della Strada
Il Codice della Strada dedica almeno una sezione alla
sezione di ogni elemento coinvolto nella circolazione dei veicoli a motore.
L’articolo 3, in particolare, è inerente alle definizioni stradali ed è quella
che riporta la definizione di una piazzola di sosta: “parte della strada, di
lunghezza limitata, adiacente esternamente alla banchina, destinata alla sosta
dei veicoli“. Va ricordato come la banchina sia quella porzione della sede
stradale compresa tra la parte più esterna della carreggiata e un elemento
longitudinale, come ad esempio un marciapiede o uno spartitraffico. Pertanto,
piazzola di sosta e banchina sono due elementi distinti della strada, benché
entrambi non siano predisposti alla circolazione dei veicoli. Premesso che per
“sosta” si intende un’interruzione di marcia che prevede un possibile
allontanamento del conducente, il Codice della Strada stabilisce che “al di
fuori dei centri abitati, i veicoli in sosta o in fermata devono essere
collocati fuori della carreggiata, ma non sulle piste per velocipedi né, salvo
che sia appositamente segnalato, sulle banchine“. Dal punto di vista tecnico e
strutturale, le piazzole non sono altro che un ampliamento laterale della sede
stradale di lunghezza variabile; è delimitata superficialmente da linee di
colore bianco ed è chiusa dallo stesso guardrail che corre lungo il tratto di
autostrada o strada extraurbana di cui fa parte. Per quanto riguarda il segnale
piazzola di sosta, esso è lo stesso su strade extraurbane e autostrade. Si
tratta di un elemento di segnaletica verticale, costituito da un pannello a
fondo blu con un’area laterale stilizzata (a forma di trapezio) alla destra di
una linea discontinua. Il segnale annuncia la prossimità dell’area di sosta e
può essere corredato da un pannello integrativo che indica a che distanza si
trova la piazzola; talvolta il fondo è verde e al centro del segnale vi è la
scritta “SOS” se nell’area di sosta è presente anche una colonnina per
richiedere un intervento di soccorso stradale.
A cosa servono le piazzole
Come detto, le piazzole di sosta sono porzioni della sede
stradale deputate alla sosta di ogni veicoli ammesso alla circolazione sulle
tratte autostradali e sulle arterie extraurbane; il motivo della sosta può
essere sia un guasto al veicolo sia un malessere del conducente o di un passeggero,
benché la normativa non menzioni esplicitamente una “emergenza” quale unico
motivo valido per effettuare una sosta (un colpo di sonno da parte del
conducente, ad esempio, è una motivazione valida per una sosta in una piazzola
perché è in gioco la sicurezza di chi si trova alla guida e non solo). In linea
di principio, quindi, le piazzole rappresentano uno spazio di sosta più sicuro
delle corsie di emergenza, in quanto non deputate alla circolazione dei mezzi,
pur essendo parte della sede stradale. La procedura di sosta deve essere
effettuata con le dovute cautele: il veicolo deve essere posizionato in maniera
corretta, rientrando interamente nel perimetro della piazzola, in modo tale da
non intralciare minimamente la marcia degli altri veicoli in transito sulla
carreggiata. Qualora la sosta venga effettuata in condizioni di visibilità
ridotta o assente, è necessario indossare il giubbotto di segnalazione
catarifrangente per segnalare la propria presenza sulla piazzola. A stabilirlo
è l’articolo 162 del Codice della Strada, nel quale si legge che “a decorrere
dal 1º gennaio 2004, è fatto divieto al conducente di scendere dal veicolo e
circolare sulla strada senza avere indossato giubbotto o bretelle
retroriflettenti ad alta visibilità. Tale obbligo sussiste anche se il veicolo
si trova sulle corsie di emergenza o sulle piazzole di sosta“. La mancata
osservanza di questo obbligo espone il trasgressore ad una sanzione che
consiste nel pagamento di somma compresa tra 41 e 168 euro. Benché non esistano
disposizioni precise per quanto concerne la durata della sosta, il consiglio è
quella di protrarla non oltre la risoluzione dell’emergenza che ha portato
all’occupazione della piazzola di sosta su strada extraurbana o in autostrada.
Non vanno per tanto utilizzate come aree di servizio ma come spazi per deputati
alla risoluzione di un qualche tipo di emergenza.
Piazzola di sosta quiz per la patente
Le piazzole di sosta sono uno degli argomenti che può far
parte dei quiz ministeriali per il conseguimento della patente di guida. Sono
diversi i quesiti del tipo “vero o falso” inerenti al segnale che individua una
piazzola; a tal proposito è bene tenere presente che: è falso affermare che la
piazzola di sosta fa parte della carreggiata; è falso affermare che il segnale
relativo indica una durata massima della sosta pari a tre ore; è falso
affermare che la piazzola (e la relativa segnaletica) si trova solo sulle
autostrade o solo sulle strade extraurbane; il segnale non indica un’area
deputata alla sosta dei caravan, dei camper od alla fermata dei bus. Durante lo
svolgimento dei quiz è bene tenere a mente la differenza tra “fermata” e
“sosta” (secondo quanto disposto dal Codice della Strada in materia di
comportamento su strada) ed altri dettagli che potrebbero risultare ingannevoli.