Il remote parking può essere attivato con uno smartphone, attraverso l’apposita app (sfruttando la connessione Bluetooth), o direttamente con la chiave della vettura. Il primo caso è, per esempio, quello adottato dalla Mercedes Classe E. Il driver deve trovarsi con il suo smartphone entro un raggio di circa tre metri dalla vettura. Dopo aver sbloccato l’auto, è possibile istaurare la connessione con lo smartphone, precedentemente autorizzato allo scopo, e quindi far uscire la vettura dal parcheggio.
I VANTAGGI DEL REMOTE PARKING
Prima di avviare le manovre con il remote parking, però, bisogna selezionare l’opzione interessata: per esempio, parcheggio trasversale o longitudinale, lato sinistro o destro, marcia avanti o retromarcia. Successivamente si può mettere in movimento la vettura dall’esterno.
L’auto esegue automaticamente l’opzione selezionata sterzando, frenando e cambiando direzione automaticamente, fino a quando il driver continua a fare il gesto di conferma sullo smartphone. Meglio, comunque, sorvegliare la procedura dall’esterno. È inoltre possibile far compiere alla vettura fino a quindici metri in avanti o in retromarcia (per esempio per entrare in un garage) passando di fianco agli ostacoli rilevati senza toccarli.
COME SI AZIONA
In altri casi, invece, le manovre di entrata nel parcheggio in marcia in avanti e di uscita dal parcheggio in retromarcia vengono attivate dal guidatore, fuori dalla vettura, con la chiave a display ed eseguite automaticamente dalla vettura. Ne è un esempio la BMW Serie 7.
Durante il processo di parcheggio il guidatore deve fare attenzione ad eventuali ostacoli e, qualora necessario, arrestare la vettura. Per attivare il parcheggio telecomandato la vettura deve essere posizionata in posizione centrale davanti al parcheggio selezionato. La distanza percorsa dalla vettura senza il guidatore nella manovra di entrata e di uscita dal parcheggio può essere al massimo 1,5 volte la lunghezza della vettura.