L’IPT auto, nota anche come Imposta Provinciale di Trascrizione, è una tassa che grava sugli autoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana e viene applicata secondo le formalità richieste dal Pubblico Registro Automobilistico per l’iscrizione, trascrizione, e annotazione dei veicoli sul registro medesimo.
L’IPT auto, quindi, è una tassa che viene pagata alla Provincia nella quale viene immatricolato il veicolo ogni volta che si acquista una vettura nuova o usata; è stata istituita dall’articolo art. 13 del Decreto Legislativo n. 446 del 15 dicembre 1997 e il suo valore può essere determinato dalla Provincia in misura pari al 30% dell’importo totale. È bene specificare che l’Imposta Provinciale di Trascrizione viene applicata esclusivamente alle autovetture e non ai motocicli.
Il calcolo IPT auto è simile a quello che si effettua per il bollo auto. Anche in questo caso, infatti, l’importo da corrispondere alla Provincia si calcola sulla base dei Kilowatt della vettura: fino a una potenza di 53 kW la tassa ammonta a 151 euro, mentre per ogni Kilowatt supplementare si aggiungono 3,51 euro. Questa operazione è da applicare esclusivamente per l’imposta base, ma poi si deve aggiungere anche la maggiorazione provinciale che, come detto, potrà essere applicata sino al 30% dell’importo totale. Poiché il pagamento di questa imposta è obbligatorio quando si acquista una vettura, il calcolo IPT di un’auto nuova e il calcolo IPT di un’auto usata non subirà differenze in caso di acquisto di una macchina di seconda mano o appena ordinata dal concessionario.
Nell’ipotesi di acquisto di una vettura nuova l’IPT auto da versare sarà quindi pari a 151 euro per le macchine con potenza fino a 53 Kw, o 72 cavalli, anche se, a discrezione delle giunte provinciali, questo importo può essere aumentato fino a 196 euro, mentre per le vetture con potenze eccedenti i 53 Kw si devono aggiungere 3,51 euro per ogni Kilowatt ulteriore. Facendo un esempio pratico, per una vettura con potenza di 110 kW si pagheranno 350,88 euro come imposta base, alla quale poi va aggiunta la maggiorazione provinciale. Nel caso questa sia del 30%, l’importo finale sarà pari a 411 euro.
L’IPT immatricolazione auto varia in base alla Provincia in cui viene immatricolata la vettura e per sapere in anticipo quanto si dovrà corrispondere è bene avere presente la seguente tabella aggiornata. Le province di Aosta, Bolzano e Trento applicano la tariffa base di 3,51 euro per ogni KW ulteriore ai 53 previsti, mentre la maggiorazione del 10%, ossia 3,86 euro/Kw, è applicata esclusivamente dalla provincia di Matera. La maggiorazione del 15%, quindi 4,04 euro/Kw, è applicata dalla provincia di Ragusa, mentre il 20% di maggiorazione, ossia 4,21 euro, è adottata dalle province di Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Carbonia-Iglesias, Grosseto, Latina, Lecce, Pescara, Pordenone, Reggio Emilia, Siracusa, Trieste, Udine e Vicenza. Il 25% di maggiorazione, ovvero 4,39 euro/Kw, è adottato dalle province di Crotone, Ferrara e Sondrio, mentre la maggiorazione massima del 30%, cioè 4,56 euro/Kw è adottata dalle restanti province.
L’IPT auto deve essere versata anche per le vetture storiche, ma in questo caso il pagamento da effettuare è in misura ridotta ed è pari a 51,65 euro. A beneficiare della riduzione sono i veicoli storici costruiti da oltre trent’anni e non adibiti a uso professionale né utilizzati nell’esercizio di attività di impresa, arti o professioni. Il proprietario del veicolo storico deve farne espressa richiesta sulla nota di presentazione al Pubblico Registro Automobilistico indicando gli estremi di legge, ovvero l’art. 63, comma 4, della Legge 342/2000. Questa agevolazione, inoltre, è stato modificata dalla Legge di Stabilità 2015 che ha elevato l’anzianità delle vettura dai precedenti venti anni agli attuali trenta, anche se la Provincia autonoma di Bolzano non si è allineata a questo nuovo dettato legislativo mantenendo la riduzione dell’IPT auto per le vetture con venti anni di anzianità.